Pratica gestionale applicata ad una foresta per garantire l'approvvigionamento continuo a lungo termine di prodotti in legno e di articoli affini. Nei paesi industrializzati del Nord, la gestione del patrimonio forestale abbraccia tutte le fasi dello sviluppo e comprende il drenaggio del sito prima della piantumazione, recinzione, la piantatura, il diserbo, la fertilizzazione, l'applicazione degli erbicidi/insetticidi, la potatura selettiva e infine l'abbattimento degli alberi. Attraverso una scelta oculata delle specie di alberi e il rispetto della qualità del paesaggio, il responsabile della gestione del patrimonio forestale può migliorare l'aspetto dell'area rurale, alimentando in questo modo il potenziale turistico-ricreativo del luogo di sua competenza. La foresta matura può fornire strutture da adibire ad un'ampia verità di usi, come la possibilità di fare passeggiate, camping, caccia e produzione di legname. Al contrario, molte foreste dei paesi in via di sviluppo risentono della mancanza di politiche di gestione a lungo termine. Infatti, le imprese commerciali del legname, spesso di proprietà multinazionali dell'emisfero settentrionale, distruggono vaste aree di foresta pluviale attraverso il taglio totale. Gli schemi di piantumazione solitamente non vengono praticati, lasciando che la foresta si rigeneri come meglio può. Le foreste sono risorse rinnovabili e in quanto tali possono reagire positivamente a valide politiche di gestione. Possono fornire altri prodotti oltre al solo legname, e una gestione intelligente del patrimonio forestale può garantire un ampio ruolo dell'uso plurimo della terra.